Finiture ad effetti speciali per materie plastiche

Posted October 03, 2019 by Thomas Meeker

I professionisti della plastica gestiscono da molti anni i problemi del colore nel workflow di produzione, ma le dinamiche stanno cambiando ancora una volta. Sono sempre più numerosi i brand che integrano finiture ad effetti speciali nei prodotti, dai dispositivi elettronici ai componenti di automobili e agli imballaggi flessibili.

Gli effetti metallizzati, perlacei e le altre finiture complesse hanno senz’altro un look affascinante e aiutano i brand a risaltare sullo scaffale, ma comportano anche nuove difficoltà di gestione del colore nel processo di fabbricazione. L’aspetto finale del prodotto è infatti determinato da numerosi fattori, fra cui il modo in cui sono allineate le lamelle per gli effetti speciali, lo spessore della plastica e l’angolo di visualizzazione.

Se hai difficoltà a trovare un modo efficiente per realizzare un colore e un aspetto uniformi nelle finiture ad effetti speciali, ecco due soluzioni che possono aiutarti a mantenere la competitività..

1 – Caratterizzare l’aspetto nelle materie plastiche.

Le finiture ad effetti speciali vanno al di là del semplice colore. Se integri caratteristiche di aspetto che tengono conto di texture, lucentezza, trasparenza e opacità, devi anche applicare metodi efficaci che ti permettano di misurare con precisione queste caratteristiche, nonché razionalizzare la progettazione del workflow di produzione senza pregiudicare la qualità complessiva dei prodotti.

L’ecosistema TAC™ (Total Appearance Capture) di X-Rite semplifica il processo. Questa nuova tecnologia di misurazione dell’aspetto consente ai clienti di acquisire, comunicare e visualizzare nel mondo virtuale accurate presentazioni digitali dei materiali fisici, e questo garantisce rendering virtuali con caratteristiche ottiche esattamente corrispondenti a quelle del materiale fisico.
L’ecosistema consente un ineguagliato livello di realismo e di efficienza nell'acquisizione dei materiali digitali e nella progettazione 3D. La tecnologia permette di condividere in modo accurato e coerente le informazioni sull'aspetto dei materiali in ogni fase del processo di sviluppo dei prodotti al fine di ridurre i cicli di approvazione del design e accelerare il time-to-market.

TAC7Scanner

Come funziona?

Progettisti di prodotti, artisti 3D, committenti e addetti marketing possono effettuare scansioni dei campioni di materiali in plastica utilizzando lo scanner TAC7 Lo scanner acquisisce e memorizza in un file AxF™ (Appearance Exchange Format) il colore, la consistenza, la lucentezza e altre caratteristiche dell'aspetto superficiale di un campione di materiale fisico. Il file AxF serve a comunicare e condividere in via digitale i dati relativi all’aspetto che saranno utilizzati con applicativi di tipo PLM (Product Lifecycle Management), CAD (Computer-Aided Design) e con avanzate applicazioni di rendering.

X-Rite ha sviluppato e introdotto il file di formato aperto AxF. Questo formato permette la comunicazione completa dei dati dell’aspetto visivo in un unico file modificabile e utilizzabile negli strumenti di design al fine di migliorare il processo di virtualizzazione. Probabilmente utilizzi i file CxF  Color eXchange Format, un altro formato aperto sviluppato da X-Rite e adottato in seguito come standard ISO per la comunicazione del colore. AxF è stato sviluppato come complemento del formato CxF per memorizzare sia le informazioni sul colore che i dati sull’aspetto dei materiali.

Con l’ecosistema Total Appearance Capture, X-Rite aiuta i progettisti e produttori di materie plastiche a gestire non solo il colore ma anche l’aspetto complessivo di un prodotto. Occorre però considerare altri elementi.

plastics-appearance-video

2 – Accordo inter-strumentale più rigoroso.

Succede spesso che vi siano discordanze sulla precisione del colore, e questo causa ritardi e costose rilavorazioni. Un modo per evitare questo problema consiste nell’implementazione di un workflow della supply chain comprendente un rigoroso accordo inter-strumentale che elimina quelle differenze dovute al fatto che brand owner, fornitori e produttori utilizzano strumenti di misurazione differenti per le diverse fasi del processo.

Ecco una situazione molto frequente: un produttore utilizza uno spettrofotometro da banco per creare un “campione di riferimento” e comunicare le aspettative cromatiche al fornitore. Dopo aver creato un campione di produzione, il fornitore utilizza uno strumento portatile per verificarne la tolleranza rispetto al campione di riferimento. Il campione supera la prova ma viene rifiutato dal produttore. Cosa è successo?

Se il fornitore e il produttore avessero utilizzato lo stesso dispositivo, con un rigoroso accordo inter-strumentale avrebbero potuto lavorare con un unico set di dati. Questo fattore è particolarmente importante per gli effetti speciali, poiché è ancor più difficile garantire misurazioni coerenti quando si lavora con variabili dell’aspetto. Puoi approfondire le conoscenze su questo argomento importantissimo leggendo il nostro blog Comprendere l’accordo inter-strumentale.

Special Effect Finishes for Plastics MA-5 QC X-Rite Blog

MA-5 QC può quantificare con precisione gli additivi metallici e perlacei e i colori complessi nelle materie plastiche per effettuare con rapidità il controllo del colore.

E allora, che aspetti a integrare gli effetti speciali nel tuo workflow delle materie plastiche?

L’accordo inter-strumentale rigoroso e l’accurata virtualizzazione di colore e aspetto sono due modi estremamente efficaci per ottenere una qualità cromatica uniforme. Se ti interessa saperne di più, contattaci per programmare una demo TAC e analizzare con noi quali sono gli strumenti più adatti al tuo workflow.

Domande? Vi serve un preventivo? Contattateci(888) 800-9580